Le persone vicine cercano di aiutarla in tutti i modi ma lei è bloccata in quel buco nero e non sa come uscirne, tanto ché, una mattina si ritrova in pigiama sul luogo dell’incidente e farà la conoscenza di Theordore Finch interpretato da Justice Smith che cercherà di riportare la luce nella sua vita, nonostante la sua non sia poi così tanto felice.
La storia di Finch che si va a mescolare con quella di Violet è qualcosa di imprevedibile, lui viene chiamato da tutti “lo schizzato“, forse un vero e proprio motivo non c’è oltre a qualche piccola stranezza che possono essere riconducibili all’adolescenza. Ma qualcosa di più oscuro e profondo si nasconde dietro a quel viso che cerca di dar gioia agli altri a volte incurante della sua.
A volte, ho bisogno di fare cose che mi ricordano che io ho il controllo.
Tra i due nasce non da subito un’amicizia ma essa va pian piano a costruirsi, un excursus di continue sensazioni, imprevedibilità di questi due personaggi così complessi. E l’amicizia poi sfocia in qualcosa di più e… Non racconterò altro, finirei per farvi degli spoiler giganteschi.
Sei tutti i colori in uno, nel loro massimo splendore.
Alcune scene sono state per me come una boccata d’aria fresca, altre invece mi hanno fatto piangere come non mai. La mia scena preferita è indiscutibilmente quella dove si trovano in un vicolo e c’è un muro pieno di scritte, dove tutti andavano a scrivere cosa volevano fare prima di morire e la frase che scrive Finch mi è rimasta in mente.
Prima di morire voglio… Restare sveglio.
Un film da vedere, per apprezzare anche i più piccoli gesti, per sorridere alla vita, sempre, ringraziarla per chi abbiamo accanto. Ricordandoci che possono venire momenti bui ma tornerà a splendere sempre il sole.